BIOGRAFIA DI RICCARDO BONSANTO
Nato a Ivrea nel 1994, Riccardo Bonsanto è un giovane artista della nuova scena cantautorale.
Nei suoi brani si ritrovano una forte impronta letteraria, nonché molteplici fusioni musicali tra la classica forma canzone, il jazz e il gipsy. Nelle sue liriche, Bonsanto, dà vita a situazioni comparabili a dipinti della quotidianità.
Nel 2018 Bonsanto entra per la prima volta in sala di incisione e registra Siamo soli, io e te, album di propri inediti. Gli arrangiamenti sono curati dal chitarrista Maurizio Brunod. La post produzione si avvale del contributo di Enrico Caruso. Il Cd viene pubblicato a marzo 2020 da Seahorse Recordings di Paolo Messere e distribuito da Audioglobe. Di assoluto rilievo la presenza di Gidon Kremer, uno dei più apprezzati violinisti viventi, e della violoncellista Giedre Dirvanauskaite membro fondatore della Kremerata Baltica.
Caratterizzato da una forte carica emotiva, ed ideologica allo stesso tempo, l’album tratta in modo sagace e tagliente temi quali amori infranti, ubriacature da bar, solitudine e l'eterna lotta dei più forti sui più deboli.
Entusiastica l’accoglienza della critica: “Un’egregia prova cantautorale” scrive Guido Michelone su Il Manifesto. “Un album che ci cattura per emotività e coinvolgimento”, Rockit.it.
“Poesia allo stato puro”, scrive Brainstormmagazine.it. “In mezzo a una scena musicale tutta uguale, lui ritorna al passato ma lo fa con grande stile. Ascoltando il suo disco si prova malinconia e un gran senso di commozione. La musica di Bonsanto non si ferma alle orecchie, ma arriva dritta al cuore. Ogni suo brano è un piccolo mondo e mentre ascoltiamo l’album ci si sente come parte di quelle piccole realtà.... Atto di fede una moderna Bocca di Rosa. Tutto il disco si muove tra canzoni dai ritmi accesi e molto ballabili come E c’è un uomo che piange, ad altre ballad più classiche e commoventi come Eterna serenata. In questo disco sentiamo molto l’influenza di Giorgio Gaber, ma in brani come Dissipatio H.G. ritroviamo anche l’Alex Britti dei primi anni. Riccardo Bonsanto è un musicista con i fiocchi. Non sarà il sound più innovativo, ma lo sa suonare davvero molto bene. “Siamo soli, io e te” è un disco che si ascolta tutto di un fiato più e più volte.”
Fabio Strinati su brainstormingculturale.it..“Tutte le nove canzoni sono intrise di magia, acquisiscono il suono delle favole tradizionali, quelle di un tempo; si muovono con assoluta armonia in un incantesimo che ha tutto il sapore più profondo del cantautorato. Siamo soli, io e te, che dà il titolo all’intero lavoro, è un pezzo che tenta di scavare in profondità, cercando di condurre per mano i vari strati del sentimento umano, portandolo lentamente in superficie.”
"Un menestrello edotto, ma umile che sa decantare l'arte per poi riversarla in calici d'armonia. Non c'è dubbio che tenga: la mescita di "Siamo soli io e te" è di quelle d'o.p.(era) buona.” Scrive Max Casali su musicmap.it che così commenta alcuni brani di Bonsanto. “E c'è un uomo che piange invita a raccolta tutti in piazza per condividere tarantella e whisky in festoso equilibrio, mentre il singolo Non rimane che poesia ha un bel gusto vintage e non si cura di far spalancare bocche per seguire ruffiani refrain, ma punta, semmai, al crogiolo cullante dei suoi andazzi cadenzati.”
Mieonline.it. “Una canzone qualunque d'un marinaio qualsiasi …proprio questa canzone, con cui si apre il viaggio di Riccardo Bonsanto, è magnetica e trasporta l'ascolto in un viaggio che resta dentro e lascia una speranza verso la musica e la poesia come veicolo di evasione e distaccamento da corridori senza meta.”